CORSO DI FUMETTO DEL CASTELLO

CORSO DI FUMETTO DEL CASTELLO

giovedì 15 settembre 2016

GIOCARE E SORPRENDERSI

Non è un vezzo quando i fumettisti parlano fra loro dei progetti che hanno in corso e ne descrivono drammaticamente la fatica: il cimento creativo e narrativo, affrontato seriamente, costa fatica, anche se tanti profani sono convinti che il fumettista la mattina, quando si siede al tavolo da lavoro, si mette un naso da pagliaccio e si sbellica dalle risate tutto il giorno.
Questo discorso che Lorenzo Mattotti faceva in una lontana Trevisocomics (la prestigiosa fiera di fumetto di cui il TCBF ha raccolto il testimone), mi è tornato in mente sabato pomeriggio, all'inizio del laboratorio intitolato FUMETTO A STRAPPO. Il motivo è che stavo incoraggiando i partecipanti a sospendere l'atteggiamento autogiudicante, rinunciare a progettare in anticipo la sequenza, metter da parte l'ansia da prestazione e, semplicemente giocare, divertirsi, lasciarsi sorprendere.
L'incoraggiamento era quasi ricalcato da quello che gli iscritti al laboratorio del mattino, DIRETTAMENTE A CHINA, si erano sentiti fare da Salvo D'Agostino… e siccome le facce del mattino erano pressoché le stesse del pomeriggio, c'era il rischio di far credere che davvero i fumettisti son tutti giocherelloni beoti.

Ma dando fiducia a Mattotti e assumendo che non sia esattamente così, una cosa è vera: i due laboratori che abbiamo proposto avevano questo elemento in comune, l'esplorazione della creatività personale (di cui possediamo giacimenti talvolta inesplorati) attraverso attività leggere e giocose.
È difficile, nel nostro mondo, cessare di sentirci in competizione con gli altri o con noi stessi, non ambire a un risultato che abbia il colore del successo, perché applaudito dagli altri o perché conforme alle aspettative che ci eravamo fatti prima ancora di cominciare: prima di entrare nell'esperienza. Sì, pare che il semplice fare esperienza debba superare, per avvenire, barriere mentali spesso tenaci.
Ma  questo è uno dei contributi alla crescita personale che l'arte (in generale, e non solo il fumetto) regala a chi ci s'impegna, in cambio di un momentaneo mutamento di stato, in cambio dell'inversione di valori che ci permette di avventurarci in un'attività apparentemente ordinaria come se partissimo alla volta di territori vergini: mai visti e di cui mai s'ebbe notizia! Lì sì, diventa possibile misurarci con la nostra creatività, essere davvero in contatto con le cose che ci nascono dalle mani… e lì scoprire, forse, un pezzetto di noi che non sapevamo ancora. E stupirci.

direttamente a china Scuola d'Arte Castello Sforzesco

Dello stupore non occorre dire altro, lo testimoniano le tavole che i partecipanti hanno creato in un'ora e mezza di lavoro, senz'alcuna preparazione preliminare: tutti noi siamo rimasti ammirati e (appunto) stupiti sabato 10 settembre, nella fresca aula seminterrata della Scuola d'Arte del Castello, man mano che le opere prendevano forma, con grazia e naturalezza.
A me, docente, non capita quasi mai di lavorare con persone che non conosco e che non accompagnerò in un percorso che sia lungo o breve: cioè con persone che vedo quella volta lì e poi più. È un contatto che dire fugace è poco. Sono sconosciuti e tali resteranno, a parte le poche parole che avviene di scambiare (visto che l'emisfero destro del cervello in piena attività smarrisce l'uso della favella). A parte ciò che le mani sveleranno della persona attraverso l'opera.
Soprattutto giovani, ma comunque tutti… infantilmente disposti a lasciarsi assorbire dalla magia dell'atto creativo, ed è chiaro che accenno all'infanzia in senso altamente positivo. Tutti pronti a mettersi in gioco. Già questo ha qualcosa di toccante, pare un'epifania, il concentrato di un senso commovente della vita.
E poi, dando un piccolissimo impulso, sbocciano le cose belle.
Idee, immagini, segni. Bellezza che prende corpo: non dal nulla, ma con una semplicità che lascia a bocca aperta, che fa venir voglia di farne tante e tante altre, di creare nuove occasioni, di moltiplicare le frizioni creative, così che si accendano ancora tante scintille e si crei ancora e ancora bellezza.
Di cui il mondo ha così bisogno.



fumetto a strappo Scuola d'Arte Castello Sforzesco









 









fumetto a strappo Scuola d'Arte Castello Sforzesco



Illustrano questo post le tavole a strappo di: Alessandro Ballabio, Benedetto Iaquinta, Chiara Andolina, Eleonora Sabatino, Erica Fontana, Giuseppe Vicentini, Ilaria Piro, Manuela De Pregi, Olga Barbieri, Samuele Ghetti, Sofia Minghetti.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Vero? Ne fui entusiasta, come si capisce dal testo, suppongo. E se non si capisce ora lo espongo. ^_^

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